Dall'epoca romana a quella longobarda
Dall'epoca romana a quella longobarda Dall'epoca romana a quella longobarda Il nome Cesano rievoca l'antico periodo romano, quando molti territori padani vennero assegnati ai veterani delle campagne militari in compenso dei servizi resi; si avanza così l'ipotesi che Cesano stia a significare "territorio di Caesius", il primitivo colonizzatore. Si presume che l'aggiunta "Boscone" sia dovuta al fatto che il territorio di Cesano fosse circondato da boschi. Sul territorio sono stati trovati reperti archeologici di epoca romana. Nel battistero della chiesa vi è un sarcofago di forma rettangolare, scavato all'interno, mancante di coperchio e con un foro laterale, mentre sulla piazza di fronte alla chiesa vi è una stele votiva con una dedica al dio Giove. Guardando la planimetria del paese si nota come Cesano abbia conservato la struttura dell'accampamento romano, con due strade principali che si incrociano, via Roma e via Milano, anticamente via Dante e via Monegherio (rispettivamente corrispondenti al Cardo e al Decumano). Cesano si sviluppò soprattutto nel periodo longobardo, come attestano alcuni ritrovamenti archeologici. Si ipotizza che la chiesa di San Giovanni Battista sia stata fondata dalla regina Teodolinda nel 613, dopo la sua conversione al Cristianesimo. Durante gli scavi eseguiti nel secolo scorso per ampliare l'edificio, venne alla luce una necropoli. Fu proprio l'esame della disposizione degli scheletri, sistemati in linee parallele, e non sparsi senza un ordine preciso com'era in uso presso i Romani, a consentire di far risalire le sepolture all'epoca della dominazione longobarda.
Dal Medioevo alla dominazione austriaca
Nel Medioevo Cesano era capopieve di altre 32 parrocchie. A quel tempo l'organizzazione ecclesiastica era piramidale: le chiese minori facevano riferimento alle capopievi e queste ultime alla chiesa della città vicina. Cesano Boscone fece parte del contado diMilano; nel X secolo, quando era un borgo di discrete dimensioni, fu sotto la giurisdizione della comunità religiosa Olivetana di Lorenteggio. Con il passare del tempo l'importanza di Cesano cominciò a diminuire, soprattutto per il progressivo depauperamento demografico del comune, che subì un'ulteriore drastica diminuzione degli abitanti a seguito della pestilenza del 1629-1630. La situazione peggiorò nei decenni successivi, tanto che al censimento effettuato dal governo austriaco tra il 1770 e il 1778, la popolazione residente risultò di sole 817 unità. Una testimonianza dell'epoca tardo-medioevale è la cosiddetta "corte del fabbro", un edificio sito tra le vie Dante e Libertà, noto come la "casa del Barbarossa", poiché si era trovato uno stemma che faceva vagamente pensare che l'edificio fosse di quell'epoca. Questa ipotesi è comunque da escludersi in base alla documentazione reperibile nella biblioteca di Baggio e soprattutto in base agli elementi gotici della costruzione, che la fanno risalire al Quattrocento. Testimonianza dell'epoca asburgica a Cesano è "Villa Marazzi", il cui restauro conservativo è stato recentemente completato. La Villa apparteneva agli omonimi Marazzi, proprietari latifondisti, che in seguito si associarono ai conti Lattuada. L'invasione napoleonica distrusse l'importanza di Cesano, che fu privata della sua pieve e, nonostante nel 1809 gli fosse stata incorporata Muggiano, fu annessa a Baggio nel 1811. Gli austriaci restaurarono il comune nel 1816, ma ormai era divenuta Corsico la principale località distrettuale. Alla vigilia dell'unità d'Italia nel 1859, Corsico aveva 659 abitanti.
Dall'epoca romana a quella longobarda Dall'epoca romana a quella longobarda Il nome Cesano rievoca l'antico periodo romano, quando molti territori padani vennero assegnati ai veterani delle campagne militari in compenso dei servizi resi; si avanza così l'ipotesi che Cesano stia a significare "territorio di Caesius", il primitivo colonizzatore. Si presume che l'aggiunta "Boscone" sia dovuta al fatto che il territorio di Cesano fosse circondato da boschi. Sul territorio sono stati trovati reperti archeologici di epoca romana. Nel battistero della chiesa vi è un sarcofago di forma rettangolare, scavato all'interno, mancante di coperchio e con un foro laterale, mentre sulla piazza di fronte alla chiesa vi è una stele votiva con una dedica al dio Giove. Guardando la planimetria del paese si nota come Cesano abbia conservato la struttura dell'accampamento romano, con due strade principali che si incrociano, via Roma e via Milano, anticamente via Dante e via Monegherio (rispettivamente corrispondenti al Cardo e al Decumano). Cesano si sviluppò soprattutto nel periodo longobardo, come attestano alcuni ritrovamenti archeologici. Si ipotizza che la chiesa di San Giovanni Battista sia stata fondata dalla regina Teodolinda nel 613, dopo la sua conversione al Cristianesimo. Durante gli scavi eseguiti nel secolo scorso per ampliare l'edificio, venne alla luce una necropoli. Fu proprio l'esame della disposizione degli scheletri, sistemati in linee parallele, e non sparsi senza un ordine preciso com'era in uso presso i Romani, a consentire di far risalire le sepolture all'epoca della dominazione longobarda.
Dal Medioevo alla dominazione austriaca
Nel Medioevo Cesano era capopieve di altre 32 parrocchie. A quel tempo l'organizzazione ecclesiastica era piramidale: le chiese minori facevano riferimento alle capopievi e queste ultime alla chiesa della città vicina. Cesano Boscone fece parte del contado diMilano; nel X secolo, quando era un borgo di discrete dimensioni, fu sotto la giurisdizione della comunità religiosa Olivetana di Lorenteggio. Con il passare del tempo l'importanza di Cesano cominciò a diminuire, soprattutto per il progressivo depauperamento demografico del comune, che subì un'ulteriore drastica diminuzione degli abitanti a seguito della pestilenza del 1629-1630. La situazione peggiorò nei decenni successivi, tanto che al censimento effettuato dal governo austriaco tra il 1770 e il 1778, la popolazione residente risultò di sole 817 unità. Una testimonianza dell'epoca tardo-medioevale è la cosiddetta "corte del fabbro", un edificio sito tra le vie Dante e Libertà, noto come la "casa del Barbarossa", poiché si era trovato uno stemma che faceva vagamente pensare che l'edificio fosse di quell'epoca. Questa ipotesi è comunque da escludersi in base alla documentazione reperibile nella biblioteca di Baggio e soprattutto in base agli elementi gotici della costruzione, che la fanno risalire al Quattrocento. Testimonianza dell'epoca asburgica a Cesano è "Villa Marazzi", il cui restauro conservativo è stato recentemente completato. La Villa apparteneva agli omonimi Marazzi, proprietari latifondisti, che in seguito si associarono ai conti Lattuada. L'invasione napoleonica distrusse l'importanza di Cesano, che fu privata della sua pieve e, nonostante nel 1809 gli fosse stata incorporata Muggiano, fu annessa a Baggio nel 1811. Gli austriaci restaurarono il comune nel 1816, ma ormai era divenuta Corsico la principale località distrettuale. Alla vigilia dell'unità d'Italia nel 1859, Corsico aveva 659 abitanti.